BIAS 2020

THE GAME OF THE TIME, THE TIME OF THE GAME

Marina Sant’Elena di Venezia, Cannaregio, Venezia 2020

 
Opera IL GIOCO DELLA DANZA | Data 2020 | medium RAME | dimensioni (50cmx200) x3 Lastre di rame da installare

Opera IL GIOCO DELLA DANZA | Data 2020 | medium RAME | dimensioni (50cmx200) x3 Lastre di rame da installare

L’istinto del gioco è comune a tutti gli esseri umani, a tutte le latitudini, in qualsiasi civiltà, in tutte le epoche storiche. Lo stesso vale per la danza che è una delle arti più antiche, nata probabilmente in contemporanea con la voglia di esprimersi con i primi suoni musicali. Gioco e danza sono tra le più antiche espressioni della libera creatività umana. Homo Ludens scriveva lo storico olandese Huizinga nel 1938, per dire che il gioco non è una delle tante occupazioni dell’uomo ma è il motore di tutte le sue più importanti attività creative: arte, letteratura, teatro, diritto, scienza, religione, filosofia. Il gioco e quella forma primordiale di arte che è la danza ci conducono dritti al mistero dell’uomo, che non è fatto solo di un’anima vegetativa e di un’anima sensitiva, perché c’è l’anima come spirito che sottrae l’uomo al regno della necessità e dei bisogni per inserirlo nel regno della libertà, che è innanzitutto creazione e che lo proietta verso l’immortalità. Il rame, materiale primigenio e duttile che da tempo immemorabile viene utilizzato per i manufatti umani e che ossidandosi assume colori diversi, i quali, proprio per lo sviluppo del processo ossidativo, cambiano nel corso del tempo, esprime la forza creatrice e la libertà dello spirito, il suo continuo divenire, la sua energia che è insieme gioco e forza. 

Opera IL GIOCO DELLA DANZA | Data 2020 | medium RAME | dimensioni (50cmx200) x3 Lastre di rame da installare

Opera IL GIOCO DELLA DANZA | Data 2020 | medium RAME | dimensioni (50cmx200) x3 Lastre di rame da installare

Opera IL GIOCO DELLA DANZA | zoom lastra I

Opera IL GIOCO DELLA DANZA | zoom lastra I

Opera IL GIOCO DELLA DANZA | zoom lastra II

Opera IL GIOCO DELLA DANZA | zoom lastra II

Opera IL GIOCO DELLA DANZA | zoom lastra III

Opera IL GIOCO DELLA DANZA | zoom lastra III

Opera IL SOGNO DELLA GRECIA II | Data 2019 | medium LEGNO SU LEGNO | dimensioni (40x 200cm)

Opera IL SOGNO DELLA GRECIA II | Data 2019 | medium LEGNO SU LEGNO | dimensioni (40x 200cm)

Compenetrazione e non scissione. Armonia invece di conflitto. Accettazione del limite in luogo del superamento di ogni limite. Sono questi gli assi fondamentali lungo i quali si sviluppa la civiltà greca e che costituiscono un lascito per i nostri giorni tumultuosi. Questi principi riguardano la relazione dell’uomo con la natura, con la società e con sé stesso.

La città greca come metafora di una civiltà. A cui possiamo ancora riferirci per alleviare, se non guarire, i mali dell’anima che affliggono l’uomo contemporaneo. La polis sigilla la relazione armonica tra l’individuo e la collettività, una città che non si oppone al mondo ma crea con esso una relazione altrettanto armonica. I Greci accettano l’ordine naturale e, a differenza dello scientismo teorizzato da Bacone, non pongono al centro della loro esperienza il dovere di trasformare il mondo usando la tecnica per metterlo al servizio dell’uomo. Piuttosto vogliono vivere in sintonia con il Cosmo di cui accettano i cicli naturali, in cui c’è posto per la nascita, la bellezza, la sofferenza e infine la morte.

Accettazione serena dell’ordine naturale dell’esistenza, con la sua ineliminabile tragicità, per cui Anassimandro scrive: “da dove tutti gli esseri hanno origine ivi hanno anche la distruzione secondo necessità: poiché essi pagano l’uno all’altro la pena e l’espiazione dell’ingiustizia secondo l’ordine del tempo”. L’accettazione dei limiti della condizione umana che porta i Greci a individuare la massima colpa che l’uomo potesse commettere: l’hybris, la tracotanza, la pretesa di oltrepassare il limite.

Gli ideali di questa città sono raffiguranti nell’Opera attraverso la sfera, che simboleggia il Cosmo, su cui pare fare perno l’intera costruzione urbanistica, ma anche nell’ordine espresso dai confini della citta che racchiude componenti diverse, dove la differenza delle forme esprime la ricchezza e la diversità della vita umana, che però, trova, senza le imposizioni e le astratte geometrie dell’urbanistica moderna, una naturale composizione armonica. Il gioco, con la sua naturalezza, con una semplicità che spesso rivela verità profonde, con l’accettazione dei limiti e l’armonia cui aspira non è forse riconducibile ai medesimi ideali umani?

Il Sogno della Grecia II, particolare

Il Sogno della Grecia II, particolare

Il Sogno della Grecia II, vista dall’alto

Il Sogno della Grecia II, vista dall’alto

invito

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